Visualizzazione post con etichetta PREVENZIONE. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta PREVENZIONE. Mostra tutti i post

lunedì 23 luglio 2012

AFFRONTARE LA MENOPAUSA

La menopausa può essere caratterizzata da diversi disturbi, PRECOCI se insorgono nella fase pre-menopausale o entro 5 anni dalla menopausa, o TARDIVI se si manifestano a distanza di 10 anni o più dalla menopausa. Questi ultimi sono vere e proprie patologie.

1) DISTURBI PRECOCI

• VAMPATE
Sensazione di immediato calore in senso ascendente dal decolletè fino ai capelli, accompagnata da vivo rossore che si conclude con un episodio di sudorazione profusa. E’ il sintomo più frequente: riguarda almeno il 75% delle donne in menopausa.
Spesso persiste 3-5 anni con graduale riduzione della frequenza delle manifestazioni. Solo una piccola % delle donne mantiene il disturbo per tempi più lunghi, ma con frequenza ridotta (1-2 volte al dì).
Dovuta ad alterazione del sistema vaso-vagale, che gestisce la termoregolazione (termostato corporeo), e del sistema di termoregolazione regolato dagli estrogeni.
E’ un disturbo invalidante perché si manifesta con una frequenza di più di 5 volte al giorno e rappresenta un grave disconfort per la donna.

Consigli dietetici: poco sale, aggiungere la soia alla dieta, no piccante, alcolici, cioccolata. Altro: attività fisica, no fumo, abbigliamento cotone a strati, luoghi freschi – ventilati.

• SECCHEZZA CUTANEA E DELLE MUCOSE
Riguarda tutto il mantello cutaneo e tutti i distretti mucosi per:
-Riduzione del tono e dell’elasticità
-Disidratazione
-Maggior reattività ad agenti esterni (atmosferici, contatti, traumi): ecchimosi, arrossamenti, screpolature per inadeguata dilatazione, infiammazione/irrigazione delle mucose.
Sono problemi estetici, ma con conseguenze di tipo psicologico (cambia l’aspetto fisico)

Consigli: frutta e verdura, tocoferolo acetato, igiene, sessualità
  
• GENITALI
- Diminuzione graduale della lubrificazione
- mucosa rossa (rosso vistoso) priva di secrezioni (o ridotte)
- retrazione del canale vaginale

Consigli: bere molto, prodotti a base di vit. A ed E (idratazione, tono, elasticità), prodotti ad uso locale a base di filoestrogeni.

• DISTURBI PSICOLOGICI
E’ importante partecipare a corsi ed incontri con ostetriche e psicologhe per affrontare la menopausa senza barriere, per conoscere i cambiamenti del proprio corpo e prevenire le conseguenti problematiche e per cominciare questa nuova fase della vita con serenità.


2) DISTURBI TARDIVI

• PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
In menopausa diminuiscono gli estrogeni ed aumentano le condizioni che favoriscono l’insorgenza di patologie cardiovascolari perché aumenta l’assetto lipidico (il colesterolo ed i trigliceridi). Aumenta quindi il rischio di formazione di placche aterosclerotiche.
Inoltre, diminuisce il tono ed ilo lume dei vasi sanguigni, aumentando la pressione. I fattori che aumentano il rischio cardiaco-vascolare sono:
ipertensione, fumo, obesità, alcool, diabete, scorretta alimentazione e familiarità 

Importante: controllo periodico per la valutazione della funzionalità cardiaca

• OSTEOPOROSI
Patologia degenerativa caratterizzata dalla progressiva riduzione della matrice ossea dello scheletro.
In menopausa diminuiscono gli estrogeni e diminuiscono le cellule di sintesi ossea (osteoblasti ed osteociti), aumentando l’incidenza della patologia.
I principali fattori di rischio sono:
- BMI basso: superficie corporea ed ossea ridotta
- Paratiroidismo e patologie del metabolismo di calcio e fosforo
- Sedentarietà
- Menopausa precoce o prematura ( maggior tempo con carenza estrogenica)
- Forte fumatrice (20+sig/die): il fumo interferisce con il meccanismo di sintesi del tessuto osseo.

Una prevenzione efficace è caratterizzata dalla TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA, ma è altrettanto importante:

1) Attività fisica: esercizio aerobico di 20-30 minuti da 3-5 volte a settimana fin dalla giovane età o almeno 30 minuti di passeggiata al giorno e occasionalmente 30 minuti di alta attività aerobica

2) Esposizione al sole: Importante per l’assorbimento intestinale di calcio

3) Alimentazione: latte e derivati (prestando attenzione all’aumento di colesterolo) Perché l’alimentazione sia efficace sono importanti i 2 accorgimenti precedenti.

4) Fabbisogno di calcio:
Sopra i 50anni in trattamento ormonale: 1000mg
Sopra i 50 anni non in trattamento: 1500mg
Sopra i 65 anni per tutte: 1500mg

5) Apporto alimentare di vitD: pesce = aringhe, salmone, zatterini (si mangia la lisca ricca di calcio)
Continua a leggere!

venerdì 29 giugno 2012

IL PAPILLOMA VIRUS

Il virus HPV si trasmette con i rapporti sessuali, completi e non: si tratta di una infezione comune e si stima che nel mondo oltre il 75% delle donne siano state infettate dal virus durante la loro vita. 
L'utilizzo corretto del preservativo durante ogni rapporto sessuale è in grado di ridurre, ma non eliminare, il rischio di infettarsi con il virus HPV.
Spesso la donna non si accorge di essersi infettata: in 3 casi su 4 l'infezione è asintomatica e si risolve spontaneamente. Invece in 1 caso su 4 può provocare lesioni benigne (condilomi) oppure altre lesioni che invece, se non trattate, possono portare a tumori della cervice uterina. 
Da quando si contrae l'infezione a quando si sviluppa il tumore possono passare anche 20-30 anni, per cui i tumori che colpiscono le donne di 45-50 anni sono la conseguenza di infezioni contratte in giovane età. 

In Italia, nel 2007, l'Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato la commercializzazione di due vaccini contro il papilloma virus umano (HPV), virus responsabile della quasi totalità dei casi di tumore del collo dell'utero (o cervice uterina). Dal 2008 i vaccini sono offerti gratuitamente dalle strutture pubbliche a tutte le bambine all'età di 12 anni.  
La vaccinazione è raccomandata a 12 anni perché si tratta di vaccini capaci di prevenire l'infezione e non di curarla. Devono essere somministrati prima che la persona sia stata infettata dal virus, quindi prima del primo rapporto sessuale. Infatti la vaccinazione ha la massima efficacia nelle donne che non sono entrate in contatto con il virus: l'effetto protettivo diminuisce notevolmente se si è già entrati in contatto con uno o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino. 
Quindi per tutte le donne che hanno già avuto rapporti sessuali l'arma più efficace e sicura a disposizione per prevenire i tumori del collo dell'utero è il Pap Test. 

IL PAP-TEST 
É uno studio citologico delle cellule che desquamano dalla cervice uterina e si ritrovano nel secreto presente attorno alla cervice stessa e nel fornice vaginale inferiore. Il secreto può essere raccolto in maniera del tutto indolore e non invasiva tramite una spatolina di legno ed uno spazzolino endocervicale introdotti in vagina dopo applicazione di uno speculum, e semplicemente strisciati nella zona che interessa. Il materiale raccolto viene poi steso su vetrini, colorato e fissato rapidamente, e letto al microscopio per la ricerca dei segni cellulari della trasformazione cancerosa. 
L'implementazione dello screening citologico con il Pap test, attraverso programmi organizzati, si associa ad una riduzione della mortalità legata alle neoplasia cervicale del 60-90%. 
Il successo dello screening dipende dal fatto che: 
• la progressione da lesioni precancerose a tumore invasivo è lenta, mediamente oltre 20 anni; 
• è possibile identificare le alterazioni citologiche ancor prima che si sviluppi la malattia invasiva; 
• esistono interventi efficaci e non invalidanti per eliminare le lesioni precancerose; 
• la strategia di screening basata sulla ripetizione nel tempo del test (ogni 3 anni) aumenta la sensibilità dello stesso, quindi la probabilità di identificare la maggior parte delle donne portatrici di lesioni precancerose. 

IL PAP TEST PUÒ SALVARE LA VITA DI UNA DONNA
Continua a leggere!

lunedì 18 giugno 2012

7 AZIONI PER LA SALUTE DEL BAMBINO

1- PRENDERE PER TEMPO L'ACIDO FOLICO
Pensate al vostro bambino ancora prima di concepirlo:
L'acido folico è una vitamina che assunta prima del concepimento e durante i primi tre mesi di gravidanza può prevenire importanti malformazioni quali: spina bifida, anencefalia, labiopalatoschisi, malformazioni congenite del cuore, dell'apparato urinario, scheletrico, ecc.
La sua assunzione è sicura.

2- NON FUMARE IN GRAVIDANZA E DAVANTI AL BAMBINO
Proteggete il vostro bambino dal fumo:
Fumare in gravidanza mette a rischio la sua salute. Anche il fumo passivo è particolarmente dannoso quando è ancora piccolo: non consentire che si fumi in casa o vicino a lui. Non fumare durante la gravidanza permette di evitare il basso peso neonatale, la prematurità, la mortalità perinatale e la sindrome della morte in culla (SIDS).

3- ALLATTARLO AL SENO
Allattate al seno il vostro bambino:
L'allattamento al seno è il gesto più naturale che c'è e il latte materno è l'alemento più completo nei primi 3 mesi di vita. Il vostro bambino non ha bisogno di altro. Continuate poi ad allattarlo anche oltre l'anno e più. Il latte materno protegge da molte malattie, sia da piccolo che da grande, come ad esempio infezioni gastrointestinali, delle prime vie respiratorie, della SIDS, dell'obesità, dello sviluppo di difficoltà cognitive e relazionali.

4- METTERLO A DORMIRE A PANCIA IN SU
Mettete il vostro bambino a dormire sempre a pancia in su:
E' la posizione più sicura. Insieme all'allattamento e alla protezione dal fumo aiuta a prevenire la morte in culla (SIDS). E' importante anche mantenere la temperatura ambiente intorno ai 20° e non coprirlo troppo.

5- PROTEGGERLO IN AUTO CON IL SEGGIOLINO
In auto utilizzate sempre il seggiolino di sicurezza anche per tragitti brevi.
Assicuratevi che sia a norma di legge: idoneo per il suo peso, di dimensioni appropriate e montato correttamente.

6- FARE TUTTE LE VACCINAZIONI CONSIGLIATE
Vaccinare il vostro bambino significa proteggere lui e gli altri bambini da tante malattie infettive. Alcune sono molto pericolose e, grazie alle vaccinazioni, ogi sono sotto controllo.

7- LEGGERGLI UN LIBRO
Trovate il tempo per leggere con il vostro bambino:
Sentirvi leggere un libro ad alta voce gli piacerà tantissimo e aumenterà il suo sviluppo cognitivo e relazionale. Potete cominciare già a sei mesi.
Continua a leggere!

domenica 6 maggio 2012

CONTRACCEZIONE CON METODI NATURALI

I metodi naturali di contraccezione permettono di identificare il periodo fertile della donna. Possono essere utili sia alle donne che vogliono evitare una gravidanza, sia a quelle che invece desiderano un bambino.
Ci sono giorni in cui la donna è fertile, giorni in cui non è fertile e giorni in cui la fertilità è poco probabile ma possibile. I giorni fertili sono riconosciuti attraverso segni soggettivi e misurazioni.
Complessivamente una donna può andare incontro ad una gravidanza dopo un rapporto “completo” all’incirca sei giorni al mese, cioè tre giorni prima dell’ovulazione, il giorno dell’ovulazione e i due giorni che la seguono.
Lo scopo di questi metodi è quello di individuare il periodo fertile. Le coppie che desiderano evitare la gravidanza si astengono dai rapporti durante tale periodo. Al contrario, le coppie che desiderano ottenere una gravidanza devono concentrare i rapporti nei giorni fertili.
Nel caso d’uso corretto di questi metodi, la percentuale di gravidanza varia da 5 a 9 su 100 coppie.

VANTAGGI
Questi metodi non richiedono visite mediche di controllo o l’impiego di sostanze medicinali. Sono gratuiti, sono ben accettati da molte religioni ed aumentano le possibilità di conoscere il funzionamento del proprio corpo e la confidenza nella coppia.

SVANTAGGI
Si basano sull’accordo dei partner di evitare i rapporti nel periodo fertile: per alcune coppie la necessità di astenersi dai rapporti causa stress. Inoltre, è da considerare che ci possono essere condizioni che alterano la temperatura corporea o le caratteristiche del muco cervicale e di conseguenza non rendono sicura l’interpretazione dei parametri (infezioni, lavande vaginali, gel o spermicidi).
Infine, non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili.

METODO DELLA TEMPERATURA BASALE
La rilevazione giornaliera della temperatura, effettuata al risveglio con il termometro (prima di alzarsi dal letto), permette alla donna di individuare il periodo fertile del proprio ciclo.
Dovendo confrontare la temperatura nei vari giorni è importante misurarla sempre allo stesso modo (orale, vaginale o rettale).
Ogni giorno si deve riportare la temperatura misurata su un foglio o quadretti: all’inizio, nei giorni seguenti il ciclo mestruale, la temperatura è stabile, anche se può lievemente abbassarsi e rialzarsi. Misurandola per via vaginale o rettale è più stabile.
Ad un certo punto ci sarà un abbassamento e poi un rapido rialzamento: quelli sono i giorni in cui avviene l’ovulazione e quindi i propri giorni fertili.

METODO OGINO-KNAUSS (DEL CALENDARIO)
E’ un metodo statistico e si basa sull’individuazione dei giorni fertili utilizzando la durata dei 12 cicli mestruali precedenti, registrati dalla donna sul calendario.
Il primo giorno fertile si individua sottraendo 18 al ciclo più breve ed 11 a quello più lungo.

METODO DEL MUCO CERVICALE (BILLINGS)

Consiste nell’osservazione quotidiana dell’aspetto e della consistenza del muco vaginale, e della valutazione delle sensazioni soggettive che si hanno a livello dei genitali esterni. Su queste variazioni si identificano i giorni fertili.
Il periodo meno fertile in una donna è quello di inizio del ciclo, subito dopo le mestruazioni, e in cui il muco cervicale è quasi inesistente e la zona vaginale è “secca”.
durante i giorni vicini all’ovulazione, ovvero l’inizio del periodo più fertile, il muco modifica le sue caratteristiche sotto lo stimolo degli ormoni estrogeni e diventa progressivamente sempre più filante, vitreo, elastico, simile al bianco d’uovo e più abbondante.
Considerando quindi che il giorno dell’ovulazione solitamente corrisponde al giorno in cui il muco ha il suo picco, con questo metodo si può determinare con relativa sicurezza l’inizio e la fine della fase fertile.

METODO SINTOTERMICO

Questo metodo associa la registrazione della temperatura corporea all’osservazione delle caratteristiche del muco vaginale ed altri segni che accompagnano l’ovulazione, quali le modificazioni del collo dell’utero e la tensione mammaria.
Essendo diversi i segni che il metodo prende in esame, l'uno aiuta l'interpretazione dell'altro così che la donna può avere a disposizione almeno due segni per identificare l'inizio della fertilità ed almeno due per individuarne la fine.
Il periodo fertile secondo il metodo inizia il giorno della prima comparsa di muco sui genitali esterni. Durante tale giorno sono solitamente ravvisabili anche le prime modificazioni della cervice uterina che diventa più soffice, più alta e dall'orifizio un po' più aperto rispetto al giorno precedente di sterilità. Nei giorni successivi sia il muco cervicale sia la cervice uterina subiscono modificazioni graduali fino a raggiungere un quadro di piena fertilità: il muco si presenta particolarmente fluido, trasparente e filante, e la cervice uterina diviene particolarmente soffice, molto alta in vagina e del tutto aperta. Il giorno in cui sia il muco che la cervice presentano queste caratteristiche di massima fertilità, è considerato il giorno del picco dei sintomi, ossia il giorno di massima fertilità, quello più prossimo all'ovulazione.
La temperatura basale misurata dalla donna ogni giorno presenta, fino al giorno del picco degli altri due segni, un andamento basso. È subito dopo il giorno del picco che solitamente si innalza di almeno un decimo di grado e rimane alta fino al giorno in cui compare la mestruazione successiva. Dopo tre giorni di temperatura alta, successivi al giorno del picco degli altri sintomi, si considera terminato il periodo fertile.

METODO DI INDIVIDUAZIONE DEL PERIODO FERTILE COMPUTERIZZATO

È un piccolo computer in grado di memorizzare informazioni sulle caratteristiche mestruali personali e di misurare nelle urine del mattino due ormoni mediante stick rilevatori. Può essere usato solo da donne che hanno clicli di durata compresa tra i 25/35 giorni.
Continua a leggere!