venerdì 13 aprile 2012

LA NUTRIZIONE DURANTE L’ALLATTAMENTO

Durante l’allattamento è necessario compensare le spese energetiche sostenute per la produzione di latte.
Inoltre, per alcuni nutrienti esiste una correlazione diretta tra la quantità assunta e la loro concentrazione nel latte (es. Vitamine A, B1, B2, B3, B6, B12, Iodio, ecc.).
Lo status nutrizionale della madre durante l’allattamento è di importanza fondamentale per la secrezione dei nutrienti in adeguate concentrazioni nel latte, nonché per lo status nutrizionale del lattante.

Le necessità della donna che allatta sono superiori alla donna in gravidanza a causa di:
• aumentata richiesta energetica dovuta alla produzione di latte;
• aumentata richiesta di vitamine e minerali secreti nel latte.
PROTEINE
Nell’allattamento il fabbisogno di proteine/die(animali e vegetali) aumenta notevolmente, per sopperire alla secrezione di proteine nel latte.
LIPIDI
Nell’allattamento il fabbisogno di lipidi non è diverso da quello della donna che non allatta.
CARBOIDRATI
La quantità di carboidrati introdotti con la dieta dovrà essere considerevolmente superiore al necessario.

ALLATTAMENTO E NECESSITÀ ENERGETICHE
Il fabbisogno energetico supplementare della nutrice dipende dalla quantità di latte prodotto.
Tenendo conto di tutti i fattori che incidono, il costo energetico aggiuntivo dell’allattamento è valutato fra le 450 e le 560 calorie al giorno, fino al sesto mese.

ACQUA
Durante l’allattamento la nutrice richiede un aumento molto significativo di acqua poiché produce in media 750 ml/die di latte che è costituito da acqua per l’87%.

VITAMINE E MINERALI
Sono indispensabili per soddisfare le esigenze del neonato.
La donna che allatta ha una maggior richiesta di:

VITAMINA A
I livelli raccomandati nella donna che allatta vengono aumentati rispetto a quelli della donna adulta per soddisfare le esigenze del neonato.
La vit A è indispensabile per la crescita, la riproduzione e l’integrità del sistema immunitario.

VITAMINA D
Durante l’allattamento aumenta il fabbisogno di vitamina D per soddisfare le esigenze del neonato.
L’aumentata necessità di vitamina D nel neonato è dovuta all’aumentata utilizzazione di calcio e fosfati nella mineralizzazione dello scheletro in crescita.

VITAMINA C
Durante l’allattamento aumenta il fabbisogno di vitamina C che induce un incremento dell’assorbimento del ferro.

VITAMINA B6
Durante l’allattamento il fabbisogno di questa vitamina aumenta del 30%.
L’apporto di questa vitamina con la dieta è legato alla buona utilizzazione delle proteine alimentari.

VITAMINA B12
Nell’allattamento il fabbisogno di questa vitamina aumenta del 50%.
L’apporto di questa vitamina è critico per le donne che seguono una dieta vegetariana che escluda tutti gli alimenti di origine animale(vegetariani vegani). In questi casi si deve consigliare il consumo
di alimenti arricchiti o integratori alimentari idonei.
La vitamina B12 svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo del tessuto nervoso, favorendone il buon funzionamento.
Partecipa alla produzione dei globuli rossi ed è coinvolta nel metabolismo di proteine, grassi e carboidrati, trasformandoli in energia e favorendo uno sviluppo corporeo regolare.

VITAMINA B1 (TIAMINA)
Nell’allattamento il fabbisogno di questa vitamina aumenta.
È necessaria nel metabolismo dei carboidrati, favorisce lo stato generale di nutrizione dei tessuti nervosi.
La carenza causa danni al sistema nervoso, deperimento generale.

VITAMINA B2 (RIBOFLAVINA)
Nell’allattamento il fabbisogno di questa vitamina aumenta.
È importante per lo stato di nutrizione della pelle e delle mucose.
Carenze di riboflavina determinano arresto della crescita ed alterazioni della cute (in particolare delle mucose ai margini delle labbra e dell'occhio).

CALCIO
Nell’allattamento il fabbisogno di questo minerale aumenta per la necessità di trasferirne al neonato e sopperire alle esigenze di veloce accrescimento del bambino.
Infatti, il contenuto di calcio del latte materno è elevato.
Pertanto, è opportuno prevenire il depauperamento di questo minerale con un aumento della sua assunzione.
Si suggerisce l’assunzione di 1200 mg/die attraverso prodotti lattiero caseari o con l’uso di integratori di calcio.

ZINCO
Durante l’allattamento il fabbisogno di questo minerale aumenta per reintegrare la quota secreta nel latte. Funziona come anti-ossidante e promuove una crescita ed uno sviluppo regolari nel bambino.

RAME
Il rame ha un ruolo essenziale nel funzionamento di numerosi enzimi. Insieme al ferro, interviene nella sintesi dell’emoglobina.
Nell’allattamento si consiglia un supplemento di 0,3 mg/die.

IODIO
Svolge un’importante azione preventiva nei confronti di una serie di malattie, tra cui principalmente quelle tiroidee.
L’organismo umano concentra lo iodio nella tiroide, dove entra nella formulazione di due ormoni, triiodiotironina (T3) e tirosina (T4), regolatori di alcune funzione metaboliche, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo.
Durante l’allattamento viene raccomandato un apporto giornaliero di 50 μg in più dei livelli normali per adulti per compensare la quota secreta nel latte.

ALIMENTI DA EVITARE O MODERARE
Alcuni alimenti (come asparagi, aglio, cipolle, cavoli, mandorle amare) e alcune spezie conferiscono al latte odori o sapori che possono risultare sgraditi al lattante, tanto da allontanarlo dal seno materno: in questo caso vanno esclusi.
Vanno evitati quei cibi che, in quanto ricchi di sostanze farmacologiche vasoattive o capaci di indurne il rilascio, sono potenzialmente responsabili di manifestazioni allergiche: formaggi fermentati, crostacei, molluschi, mirtilli,cacao e cioccolato, fragole, ciliegie, pesche, albicocche, ecc.

USO DI BEVANDE ALCOLICHE E DI PRODOTTI CONTENENTI SOSTANZE NERVINE
Evitare tassativamente i superalcolici (l’alcol etilico passa nel latte, può inibire la montata lattea e provocare nel lattante sedazione, ipoglicemia, vomito, diarrea).

Il vino, anche quello a bassa gradazione alcolica, non andrebbe bevuto: nel caso limitarsi a quantità non superiori a un bicchiere, una o al massimo due volte a settimana, esclusivamente ai pasti.
Bere birra non dà vantaggi alla nutrice: non è vero che favorisca la secrezione lattea e, oltre all’alcol, può cedere al latte materno sostanze amaricanti, conferendogli un sapore sgradevole per il lattante.
Caffè, tè, cacao, bevande a base di cola e tutti i nervini in genere vanno limitati: gli alcaloidi in essi contenuti sono escreti con il latte materno in quantità non trascurabile. Preferire, eventualmente, i prodotti decaffeinati o deteinati.

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