domenica 4 marzo 2012

L'ALLATTAMENTO

“Oltre un milione di bambini ogni anno muore per diarrea, infezioni respiratorie ed altre infezioni per non essere stati adeguatamente allattati al seno.
OMS e UNICEF raccomandano l’allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi, prolungato poi ed integrato con adeguati alimenti complementari fino a due anni di vita ed oltre”

LE CARATTERISTICHE DEL LATTE MATERNO
- E’ specie-specifico e contiene quindi le sostanze nutrienti perfette per il bambino
- Contiene gli anticorpi della madre, quindi protegge dalle infezioni
- È gratis
- Favorisce lo sviluppo psicofisico del bambino ed il suo rapporto con la madre
- Protegge la salute della madre favorendo la contrazione dell’utero nelle prime ore dopo il parto e riduce il rischio di cancro al seno
- È facilmente digeribile perché la sua composizione varia durante la poppata:
il latte prodotto all’inizio della poppata è quasi trasparente e fornisce molte proteine, lattosio, acqua e sostanze che facilitano il transito intestinale. Il bambino fino ai 6 mesi non ha bisogno di altri liquidi, se soddisfa la sete con acqua o camomilla assumerà meno latte.
Il latte terminale è, invece, più bianco e contiene grassi in quantità abbondante. Per questo non bisogna staccare il bambino dal seno, mentre deve succhiare fino a quando lo desidera, in modo che possa prendere in quantità sufficiente l’ultimo latte. Solo quando si sarà staccato spontaneamente si può provare a proporre l’altro seno.
- Varia la sua composizione nel tempo, in rapporto ai bisogni del bambino.

L’ATTACCO CORRETTO
Per attaccare il bambino al seno in maniera corretta bisogna posizionare il capezzolo sul palato del bambino, il quale deve avere la bocca spalancata.
Il mento del bambino deve aderire al seno.
La testa del bambino non deve essere estesa o flessa.
La parte visibile dell’areola deve essere maggiore nella parte superiore rispetto a quella inferiore.
Il corpo del bambino deve essere sostenuto e a contatto con il corpo della mamma. Deve essere in asse: orecchio-spalla-anca in linea retta.
Se l’attacco non è corretto, se la mamma è scomoda, è ansiosa, sente dolore o fastidio viene ostacolata la produzione di ossitocina e di conseguenza del latte stesso.
La mamma deve quindi sentirsi tranquilla e rilassata, senza agitarsi se il bambino piange perché inizialmente non riesce ad attaccarsi nel modo giusto. Non deve pensare MAI di non farcela e nel caso di forte indecisione e preoccupazione chiedere aiuto ad un’ostetrica o al consultorio: tutte le mamme hanno il latte, ma è normale avere un po’ di timore nei primi giorni dopo il parto. E’ importante però non abbandonare i tentativi e continuare a proporre sempre e solo il seno, evitando di confondere il bambino con biberon o ciucci.

LA POSIZIONE
La mamma può allattare in diverse posizioni, a seconda delle necessità:
- SEDUTA: attacco “normale”
- POSIZIONE DI RUGBY: bambino nella posizione dell’attacco normale, ma portato all’altro seno. E’ utile se fa male la ferita del cesareo, per drenare il lato del seno dolente o per attaccare 2 gemelli.
- SDRAIATA SUL FIANCO: il bambino è in parte e non bisogna mettere il braccio sotto la sua testa. Per comodità, soprattutto durante la notte.
- SUPINA: con il bambino sopra.
- MADRE A CARPONI: il bambino è supino.

SE IL BAMBINO CRESCE POCO
Non precipitarsi all’acquisto del latte in polvere, ma prestare attenzione a:
- Durata della poppata: come detto in precedenza non bisogna staccare il bambino, ma aspettare che si stacchi spontaneamente prima di proporre l’altro seno.
- Allattamento esclusivo: non somministrare altri liquidi.
- Allattamento a richiesta: non è necessario che trascorrano intervalli uguali tra una poppata e l’altra, allattando esclusivamente al seno il bambino può attaccarsi ogni volta che lo desidera.
- Assenza di poppate notturne: se il bambino non si sveglia la notte, provate a proporre almeno una poppata perché il latte è più grasso.

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