mercoledì 28 dicembre 2011

L'INIZIO DEL TRAVAGLIO

La gravidanza viene considerata a termine tra le 37 e le 42 settimane di gestazione.
Verso la fine della gravidanza si verificano i cosiddetti “prodromi”, i quali fanno capire che si è prossimi all’inizio del travaglio.
Le contrazioni in questa fase non sono dolorose e possono susseguirsi a ripetizione durante certe ore della giornata e poi fermarsi, oppure, essere leggere ma presenti durante tutto il giorno.
Queste contrazioni permettono alla cervice, ovvero al collo dell’utero di maturare cioè di prepararsi per la dilatazione che avviene durante il travaglio.
Si potranno notare delle perdite gelatinose, filanti, perché si iniziando a perdere il tappo mucoso ovvero una sostanza gelatinosa (muco) presente all’interno del collo dell’utero con la funzione di proteggere e isolare il bambino nell’utero durante la gravidanza.

Questa perdita spesso è striata di sangue che può essere rosso scuro, marroncino o rosso brillante dovuto alla rottura dei capillari superficiali del canale cervicale
La perdita di questo tappo può avvenire qualche giorno prima o durante il travaglio stesso, non è un segno certo di inizio del travaglio ma indica comunque che qualcosa sta iniziando.
Durante il periodo prodromico le contrazioni inizieranno ad assumere le caratteristiche di coordinazione e ritmicità e verranno percepite come fastidiose dalla donna.
I tempi del periodo prodromico sono molto variabili da donna a donna e spesso alcune mamme neanche si accorgono di questa prima fase che passa completamente inosservata.
È importante provare a capire in quale fase del travaglio ci si trovi per evitare inutili trasferte in ospedale per poi dover tornare a casa o rimanere in osservazione per valutare se queste contrazioni si interromperanno o se sono già quelle della fase dilatante.
L’ambiente più idoneo per trascorrere questa prima fase è sicuramente l’ambiente di casa se la donna si senta tranquilla e al sicuro.
A volte i prodromi sono mal tollerati e le strategie per ridurre la tensione e la paura possono esser quelle di un bagno caldo, poichè l’acqua calda può ridurre le contrazioni fino a farle fermare del tutto se ancora il travaglio non è attivo.
Un indicatore molto efficace è quello dell’attenzione: se la contrazione è dolorosa e durante la stessa non si riesce a terminare un discorso iniziato, continuare a camminare o seguire un programma televisivo, cioè è necessario fermarsi è riporre tutta l’attenzione esclusivamente alla contrazione, allora è il momento di recarsi in ospedale.
E’ necessario recarsi in ospedale per il ricovero anche nel caso in cui il sacco amniotico si rompa durante il periodo prodromico. Il sacco infatti può rompersi prima del travaglio di parto o durante lo stesso e si percepirà una fuori uscita più o meno abbondante di liquido amniotico chiaro quasi trasparente.
Ricordo infine che durante le ultime settimane di gravidanza i movimenti del bambino diminuiranno a causa della diminuzione del liquido e dello spazio disponibile. E’ quindi importante percepire almeno 9 movimenti nell’arco della giornata ed io consiglio di fare in questo modo: divedete la giornata in 3 parti, mattina, pomeriggio e sera. Al mattino fate attenzione ad almeno 3 movimenti del bambino. Se non li sentite provate a cambiare posizione (è preferibile il fianco sinistro) o bere molta acqua. Dopo aver sentito i 3 movimenti non pensateci più fino al pomeriggio. Fate la stessa cosa anche di sera.
Nel caso in cui i movimenti non venissero avvertiti, o risultassero diminuiti, recatevi in ospedale per un controllo.

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