lunedì 13 febbraio 2012

IL PAPA' IN SALA PARTO

La presenza del proprio compagno in un momento come il travaglio ed il parto è fondamentale per la donna, molto più di quanto lui o lei stessa possano pensare. Spesso infatti, sono le partorienti stesse a non volere che l’uomo sia presente o se lo vogliono, lui ha molti dubbi.
Vorrei premettere che all’interno della sala travaglio e della sala parto (che possono essere la stessa stanza o due stanze separate a seconda dell’ospedale) è già predisposto lo spazio del papà, che si trova vicino al viso della donna e dispone di una poltrona per sedersi vicino al letto (specialmente nel caso in cui si senta male). Non è quindi possibile, se non per libera scelta, vedere ciò che accade al momento dell’espulsione del bambino. Questo dovrebbe rassicurare sia le donne che spesso dichiarano di non voler essere viste dal compagno, sia gli uomini che hanno paura di impressionarsi.
Un’altra considerazione importante riguarda il tempo di permanenza del papà in sala travaglio-parto: se lui è presente fin dall’inizio del travaglio, l’ambiente gli risulterà molto più familiare, piuttosto che entrando solo al momento dell’espulsione. Infatti, all’interno della stanza si creerà un rapporto tra la coppia e l’ostetrica, che durante le ore del travaglio potranno conoscersi, parlare e scherzare ed in questo modo quando arriverà il momento del parto, il papà sarà tranquillo e rilassato e soprattutto preparato su ciò che sta per avvenire.

Molto diverso, invece, sarebbe entrare al momento del periodo espulsivo, vedere ostetriche e medici “vestiti” per assistere il parto e la propria compagna che spinge. E’ in questo caso, infatti, che molti uomini impallidiscono e si sentono svenire.
Rassicurati quindi i papà timorosi, voglio tornare alla loro importanza in sala parto.
Al momento del parto una donna deve lasciarsi andare ad una condizione di estrema apertura, sia psicologica che fisica. Deve aiutare il proprio bambino a nascere, evitando che la paura la porti a chiudersi ostacolando quindi il proseguimento del periodo espulsivo.
Perché la donna riesca a farlo ha bisogno di un sostegno al suo fianco, di qualcuno di cui si fidi veramente e che possa farla sentire protetta in un momento in cui da sola non sente di potersi proteggere.
L’unica persona che può svolgere al meglio questo compito è il suo compagno, che nonostante spesso si senta “inutile” in sala parto, invece può fare la differenza, anche solo stringendo la mano della futura mamma.
Infine, per i papà che ancora non fossero convinti, ricordo che è possibile iscriversi a corsi pre-parto di coppia, in modo da avvicinarsi al meglio all’evento nascita e per non arrivare impreparati al giorno del parto.
Un altro ruolo importante del papà si ha dopo la nascita del bambino; infatti, egli potrà tagliare il cordone ombelicale e simbolicamente entrerà a far parte del legame tra mamma e bambino e potrà, inoltre, partecipare al primo bagnetto.

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